... il Pellegrino, frequentando terre genti e culture lontane, ha scoperto che la vita è un gioco sospeso sotto il Sorriso Universale, dove non esiste verità se non nella trasparenza
Teatro in carcere
Teatro e relazioni
Il progetto permanente di laboratorio teatrale è promosso dalla Direzione della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” (ex “Le Vallette”) ed è stato sostenuto dal 1993 dall'Assessorato alla Cultura della Città di Torino.
Da sempre diretto da Claudio Montagna, con la conduzione dei laboratori teatrali di Franco Carapelle di Teatro e Società, oggi è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. Si svolge curando regolari attività di laboratorio con i detenuti e culmina con eventi teatrali aperti al pubblico, finalizzati all'incontro tra detenuti e società civile.
Dal 2013 la collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino - Cattedra di Sociologia del Diritto del prof. Claudio Sarzotti - ha dato il via al laboratorio con gli studenti iscritti al primo anno.
Nel 2018-2019, nell'ambito del progetto “PER ASPERA AD ASTRA - come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza” è stato proposto l'evento teatrale "IL RE DI ZUCCHERO". Il progetto è proseguito nel biennio 2020-2021 con la realizzazione dell'evento "SETTE LETTERE PIU' UNA", nel 2022 con lo spettacolo "TROLLEY" e nel 2023 con lo spettacolo "FINESTRE" rappresentati al teatro della Casa Circondariale di Torino.
OTTANTAQUATTRO PAGINE
SI COMUNICA LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA' TEATRALI PER LE SERATE
14-15-16-17 OTTOBRE 2024 ore 20.30 ALLA Casa circondariale di Torino "Lorusso e Cutugno"
LETTERA DELLA DIREZIONE
Quel ragazzo non era uno che uccide. Perché, allora, lo aveva fatto? Quale strada sbagliata aveva intrapreso? Oppure, chi ve lo aveva spinto?
In cella impiegò un mese per scrivere ai figli della donna uccisa la sua richiesta di perdono: una lettera di ottantaquattro pagine.
La lettera termina con la data 4 maggio 1919, si trova negli archivi del museo Lombroso di Torino che ce l’ha fatta conoscere.
Non si sa se sia servita al suo scopo.
Del ragazzo non si hanno altre notizie.
"OTTANTAQUATTRO PAGINE" è la rappresentazione conclusiva della Scuola sui mestieri del teatro che fa parte del progetto “PER ASPERA AD ASTRA come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, coordinato da ACRI, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, realizzato a Torino dall’Associazione Teatro e Società.
Con il sostegno organizzativo e la collaborazione della Casa Circondariale di Torino "Lorusso e Cutugno", dell’IIS Giulio, dell’IPIA Plana, del Primo Liceo Artistico di Torino, con la collaborazione del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale.
Si ringrazia il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino per il contributo storico e la collaborazione.
SCHEDA DI SALA
Franco Carapelle - organizzazione e conduzione dei laboratori
Elisabetta Baro - conduzione dei laboratori
Diego Coscia - conduzione dei laboratori
Sara Brugo - prof.ssa dell’Istituto Plana
Tazio Brusasco - prof. dell’Istituto Giulio
Annalisa Gallo - prof.ssa del Primo Liceo Artistico
Claudio Cantele - scenografo e scenotecnico, con gli studenti dell’Istituto Plana
Silvia Sordella - prof.ssa del Dipartimento di Culture, Politica e società dell’Università degli Studi di Torino, coordinatrice del tirocinio su teatro e carcere di quattro studenti
Alice Cammarota e Erika Rusinà - collaboratrici volontarie
Attori detenuti del padiglione A-C
Margherita Data-Blin - attrice
Paolo Morella - musicista
Alberto Occhiena - musicista
Paolo Meitre Libertini - fotografo e videomaker
DADA - luci e fonica
Kami comunicazione - ufficio stampa
Claudio Montagna - regia
Teatro e Carcere, Un video per capire
Ho visto Suzanne
Spettacolo dei detenuti della sezione Prometeo, rappresentato cinque volte nel cortile interno del Padiglione A della Casa Circondariale "Lo Russo e Cotugno" di Torino.
Lo spettacolo è il momento conclusivo del ciclo di incontri realizzati da "Teatro e Società" - sotto la direzione di Claudio Montagna- sui temi della detenzione. Parla del mentire: più che sul mentire per vivere, sul mentire per sopravvivere senza lottare, per la gran paura che, tutti, liberi e ristretti, abbiamo della lotta.
Film di Davide Ferrario - Giugno 2005
Teatro e Carcere, Per approfondire:
VENT'ANNI DI STORIA
Le attività, i progetti, le realizzazioni dal 1993.
Produzioni "Teatro e Carcere": Photo Gallery
Il valore degli affetti e il senso di incompiutezza che accompagna i sentimenti di chi vive la reclusione, la loro rappresentazione attraverso i sogni, le fantasie di donne e uomini detenuti e le parole d’amore del Cantico dei Cantici. Domande e risposte sul carcere attraverso il teatro, per approfondire e confrontare punti di vista sulla normativa carceraria, a quarant’anni dall’approvazione della legge di riforma penitenziaria.Il dialogo si apre tra gli spettatori, che interrogano con domande scritte, e un gruppo di detenuti che risponde ideando scene con tecniche dell’improvvisazione teatrale. Un gruppo di 15 detenuti del Padiglione A e un gruppo di 15 studenti universitari della Facoltà di Giurisprudenza e degli Istituti di scuola Media Superiore di Torino porteranno al centro della scena le ragioni di chi condanna, quelle di chi assolve mettendole a confronto con le leggi dello Stato e con il punto di vista del pubblico. Vittime e autori di reati s'incontrano in scena mettendo a confronto le ferite del corpo e dell’anima di chi è vittima con gli autori di reati. Il titolo dello spettacolo è dovuto a una parabola di origine africana, raccontata e messa in scena dai detenuti durante l’allenamento teatrale. “Davanti a me c’è un muro, ma non mi rassegno” è stata l’affermazione di uno degli attori, dalla quale ha avuto origine questo spettacolo. La vita è una lotta. Contro una quantità di mali che la vita stessa, da sempre, porta con sé: la malattia, la fame, l’incomprensione, la fatica... Lo spettacolo narra del viaggio della vita. La meta è un grande tesoro. Il viaggio per raggiungerla, come sempre, è irto di pericoli.
Metà - Meditazione sul Cantico dei Cantici
Le altre facce della medaglia
Ognuno ha la sua legge uguale per tutti
CICATRICI E GUARIGIONI
Un esperimento di giustizia riparativa che utilizza, per la prima volta, la funzione del teatro con l’obiettivo di ricucire lo “strappo sociale” originato da ogni reato.Lo scimmione e la tartaruga
Vi si racconta di una tartaruga più volte derubata da una scimmia.
Decide di chiederle spiegazioni e l’invita a pranzo dove, insieme, mangeranno le stesse banane che erano oggetto del furto.Astuzia del Muro
“Anche i sogni ci fregano” ha detto uno, qualche tempo dopo.
Su questo ci siamo soffermati a lungo: sognare o non sognare?Teatro di Guerra
Teatro di Guerra racconta di coloro che a questa lotta non prendono parte perché non vogliono oppure non possono, per paura, per debolezza, per solitudine, e che si limitano a fingere di lottare: finto filo spinato, finte trincee, finti allenamenti…Tagliare la corda
La vita è così, siamo soli, su una nave, in mezzo al mare in burrasca. Non proprio soli, in compagnia di altri viaggiatori come noi.
Qualcuno però, può decidere un viaggio alternativo, a volte contro gli stessi propri compagni di viaggio.
Produzioni Teatro e Carcere
- 2023 Finestre
- 2021 Sette lettere più una
- 2022 Trolley
- 2019 - IL RE DI ZUCCHERO
- 2017 - METÀ - Meditazioni sul Cantico dei Cantici
- 2016 - Le altre facce della medaglia
- 2015 - Le altre facce della medaglia
- 2014 - Ognuno ha la sua legge uguale per tutti
- 2013 - Cicatrici e guarigioni
- Venti anni di storia