... il Pellegrino, frequentando terre genti e culture lontane, ha scoperto che la vita è un gioco sospeso sotto il Sorriso Universale, dove non esiste verità se non nella trasparenza
Centro permanente di Cultura
teatro e Valori Civili
Direzione artistica Claudio Montagna
Attraverso un'esperienza ormai decennale, il Comune di Viù ha maturato la convinzione che il teatro, ed in particolare la tipologia di teatro che da sempre è stata realizzata a Viù, non è soltanto l'occasione per far sedere un certo numero di spettatori di fronte ad una rappresentazione preconfezionata di palcoscenico.
Il teatro, al contrario, è evento corale, capace di farsi interprete delle passioni, delle emozioni di chi assiste ad uno spettacolo di cui è stato, tra l'altro, parte attiva, in quanto ne ha suggerito clima e contenuti.
E dunque anche il progetto per la realizzazione di un Centro Permanente di Cultura dei Valori Civili nasce da quest'esperienza che a Bertesseno si è consolidata in una direzione particolare, quella appunto dei valori civili, per via delle peculiarità di questo territorio, sperimentate nel corso dell'iniziativa portata avanti lo scorso anno sotto il titolo de "La montagna ricorda… per non dimenticare".
L'obiettivo finale del progetto, ideato sulla scorta delle molteplici attività scaturite dalla collaborazione con il gruppo Teatro e Società (in origine C.A.S.T.) diretto da Claudio Montagna, è quello di dotare la Regione Piemonte di un Centro di Cultura dei Valori Civili, aperto all'apporto di Istituzioni, studiosi, artisti, studenti in grado di offrire un contributo alla riflessione in materia.
Il luogo
La scelta del luogo non è casuale, intanto perché la Frazione di Bertesseno è inserita all'interno di un territorio ricco di memorie (siamo ai piedi del Colle del Lys una zona in cui la Lotta per la Liberazione ha conosciuto momenti molto drammatici, culminati nell'eccidio dei ventisei giovani caduti nel luglio del 1944 proprio tra Col del Lys e Bertesseno) ed in una località dotata di un fascino del tutto particolare.
Bertesseno, infatti, con il suo paesaggio da presepe, si schiude alla vista del turista immersa nella verde conca dei prati che la circondano, stretta intorno alla chiesa di San Sebastiano e alla strada di accesso principale, dalla quale si dipartono le mulattiere lastricate a riso, che percorrendo aie e cortili, collegati tra loro da una sorta di anello pedonale, prospettano, di volta in volta scenari differenti.
L'intento
L'intento quindi è di istituire un anello di congiunzione tra un territorio dotato di un suo genius loci di natura paesaggistica e storica (Bertesseno ha ospitato Gozzano, ha conosciuto personaggi di grande spessore umano, ha saputo sopravvivere e organizzarsi rispetto al decentramento in cui la sua posizione geografica l'ha collocata nei confronti di Viù, da cui amministrativamente la frazione dipende), e chi, studioso, giurista, artista, studente può lasciare qui una traccia di sapere.
Il rapporto tra i due soggetti interessati è regolato dallo stesso principio su cui si regge il patto sociale: operatori culturali e luogo di lavoro mettono ciascuno a disposizione le risorse di cui sono depositari e le utilizzano per uno scopo comune più elevato, che è appunto l'elaborazione di un prodotto culturale, concernente la tematica dei diritti civili. Tale prodotto, tuttavia, anziché esaurirsi all'interno di una ristretta cerchia di addetti ai lavori, deve poter lasciare una traccia duratura.
Il "mediatore" cui è affidato il compito di dare corpo e vitalità alle tracce di cultura lasciate, materiali (scritti, testi, pitture, sculture) o immateriali (pensieri, riflessioni, discussioni) che siano, è il linguaggio teatrale. Il teatro propone e divulga in forma universalmente accessibile il prodotto del lavoro degli studiosi. Dilatandone il messaggio e trasformandolo in patrimonio della collettività.
Chiaramente un progetto di tal fatta non può essere pensato che sulla lunga durata, di qui la definizione di "permanente" assegnata al centro e di qui anche le trasformazioni di carattere strutturale che il progetto indica. Occorre infatti che l'attività prevista possa svolgersi all'interno di spazi minimamente adeguati e che comunque anche il lavoro all'aperto possa avere come sfondo uno scenario, che pur non richiedendo grandi stravolgimenti (la frazione non dev'essere snaturata), sia consono alle esigenze dello stare insieme, del conoscere e vivere il borgo stesso.
Pertanto, da un punto di vista strutturale, gli interventi significativi saranno sostanzialmente tre: la sistemazione in spazio polifunzionale dell'ex edificio scolastico, la sistemazione della viabilità interna e quella della piazzetta antistante la chiesa. Come funzionerà la parte gestionale?
Attraverso una convenzione tra il Comune di Viù e C.A.S.T. , che ha per così dire suscitato la vocazione teatrale di Viù. La convenzione affiderà a C.A.S.T. il compito di occuparsi della progettazione culturale e della realizzazione di laboratori, incontri, stage e dell'organizzazione dei momenti di teatro veri e propri – feste, caffè, presentazioni - sotto forma di "sintesi teatrali" o di "colonne teatrali".
Per Approfondire
La strada dei piloni Si rinnova 12 luglio l‘appuntamento a Bertesseno, dove, il Centro di Cultura dei Valori Civili, affidato a C.A.S.T. realizzerà lo spettacolo “Fermarsi a Bertesseno perché il rosso è passione”. La rappresentazione conclude idealmente il triennio dedicato ai colori della bandiera italiana: nel 2006 il bianco, emblema della trasparenza e dell’onestà morale, nel 2007 il verde somma dei valori insiti nel patrimonio naturalistico e storico, di cui Bertesseno è depositaria, nel 2008 il rosso simbolo della passione che anima i grandi ideali e che guidò i Padri Costituenti nella stesura della Carta Costituzionale, di cui ricorre appunto il sessantesimo. Dal proficuo rapporto di collaborazione con CAST e sotto la direzione artistica di Claudio Montagna, a Bertesseno, si è sviluppata, negli anni, una concezione innovativa e, tutto sommato, inusuale del teatro. Il Centro di Cultura dei Valori Civili, infatti, così come gli altri eventi teatrali che si realizzano in Valle, non porta sul territorio uno spettacolo preconfezionato replicabile in sedi e momenti diversi. La rappresentazione nasce, viceversa, da un’idea condivisa, che regista, attori e pubblico sviluppano insieme, con esiti che possono modificare, e perfino stravolgere il punto di partenza iniziale. Una volta individuato l’argomento da cui prendere le mosse, che è comunque sempre legato alla storia e alla cultura locale e che, in virtù di ciò, il pubblico fa immediatamente proprio, dall’immaginazione e dalla sensibilità di ognuno scaturiscono proposte che vanno a toccare non solo gli aspetti scenografici, ma anche il cuore della rappresentazione, il messaggio che essa intende trasmettere, il tono di fondo che la anima. E non è raro che una rappresentazione potenzialmente drammatica finisca per assumere una vena ironica, un’altra carica di vis comica trascolori nel poetico o nel pensoso. Lo spettacolo, insomma, non lo costruisce il regista, calandolo sulla testa del pubblico, ma lo si crea insieme, partendo da ciò che gli spettatori sentono il bisogno di portare in scena e che, senza l’ausilio dei mezzi tecnici e del linguaggio, propri dell’arte teatrale, non sarebbero in grado di esprimere e condividere sia con coloro che appartengono alla loro stessa comunità, sia con coloro che, di quella comunità, vogliono conoscere la storia, i sentimenti, le dinamiche. L’interazione tra chi di mestiere fa teatro e il pubblico, che chiede di mettere in scena il suo vissuto, i suoi sogni, i suoi ideali e perfino, in alcuni momenti, la sua lingua è così forte, che la rappresentazione cui si dà vita è esattamente quella che gli spettatori hanno voluto e sentito, fin dai primi momenti della sua gestazione; per questo non la si può esportare, ma la si deve vivere in quel contesto e al termine di quel processo di elaborazione su cui si è concentrata la tensione di tutti i soggetti partecipi. E dunque Bertesseno si prepara a trasformarsi in uno straordinario palcoscenico, dove dalle ore 18.00, si potranno ammirare le scenografie create dai Bertessenesi per ambientare lo spettacolo di CAST. 2-3 LUGLIO Oltreilponte Teatro (teatro d’attore e teatro di figura): “INTANTO NON E’ MIO”, Regia di Beppe Rizzo "Le ragioni per cui CA.S.T. ha ideato una manifestazione come questa sono diverse. Tra quelle di ordine tecnico, una è indubbiamente l’intenzione di attuare una rassegna di spettacoli su argomenti che, pur trovandoci in prossimità del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, non sono ancora molto frequenti nella produzione teatrale. Un’altra, conseguente, riguarda i costi,: per questa rassegna non sarebbe economicamente sostenibile commissionare alle Compagnie invitate delle produzioni canoniche aventi modalità, tempi - e spese - canonici di allestimento. Ma la ragione principale è forse ancora un’altra. Si tratta di un modo di pensare il teatro che ci caratterizza da sempre e in cui crediamo, dove per teatro non intendiamo soltanto il momento della rappresentazione di fronte al pubblico, cioè l’esibizione di un prodotto, ma anche il processo creativo e artistico, e soprattutto di analisi, contatti, domande, risposte, ricerche, che è possibile attivare con il pubblico che ne sarà fruitore e con il territorio al quale è destinato. Esiste un grande teatro per tutti gli uomini, il cui territorio è il mondo. Noi, per vocazione, ci atteniamo a qualcosa di assai più circoscritto nonostante la vastità degli argomenti che spesso ci vengono proposti, una specie di teatro su misura, credendo di poter mantenere in vita, in questo modo, una specificità di servizio che solo questa arte possiede. “Mantenere in vita”, anche perché di “teatro su misura”, concertato con meravigliosi pezzi di repertorio intorno a tematiche del luogo e del momento, era ricca qualche secolo fa la grande Commedia dell’Arte italiana." Claudio Montagna Le cinque date tra luglio e agosto portano in scena spettacoli teatrali dove la musica e la canzone dell’ottocento accompagnano e raccontano storie di scelte importanti e coraggiose. 21 luglio (Teatro di Bertesseno di Viù) La compagnia teatrale Officina per la Scena presenta “Io regno The Show” per la regia di Michele Guaraldo
Fermarsi a Bertesseno…perché l’acqua è chiara e pura
Per l’anno 2006, l’attività ha preso avvio ai primi di aprile, con un incontro aperto nel corso del quale sono state discusse con gli abitanti del borgo le finalità del progetto ed è stato concordato il tema di lavoro per l’annata in corso.
L’argomento prescelto, quello dell’acqua, legato del resto alla conformazione stessa del borgo - Bertesseno, paese delle fontane - ha innescato una riflessione anche sulle metafore che si correlano all’idea dell’acqua, quindi la trasparenza, l’onestà intellettuale e morale, la purezza, la vita che zampilla. Dagli abitanti del borgo è stata espressa l’esigenza di ricordare, attraverso una sorta di albo ideale, tutti i giusti di Bertesseno, ossia tutte le persone che, attraverso gesti, parole, forme di sensibilità particolare hanno in qualche modo interagito con i compaesani, lasciando in loro un positivo ricordo della loro presenza.
Il 27 maggio, durante un aperitivo teatrale, si è inaugurato il Centro Permanente di Cultura dei valori civili. Ospiti della giornata sono stati l’Assessore regionale alla Cultura Gianni Oliva, Bianca Guidetti Serra, il Coro delle Mondine e gli attori della compagnia teatrale che hanno intervallato le riflessioni con performance teatrali, musica e danza.
Il 1 luglio, Bertesseno si è riempito di festa e di pubblico. Gli abitanti hanno allestito tutto il borgo prendendo spunto dal titolo della rassegna. Nella serata è stato messo in scena lo spettacolo itinerante dagli attori della Compagnia
Dallo spettacolo del 1 luglio
Offro il mio spazio perché questo incontro diventi una festa, io
Sono la casa di Anna
Anch’io vidi il nemico quella notte
subito dopo la casa di Lucia.
Si fermò nascosto tra le nostre viti
si accese una sigaretta
prese una foto dalla tasca
e la baciò piangendo.
Lo vidi maledire la sua condizione.
Poi riprese a strisciare
Per raggiungere l’altro versante.
Il 3 ottobre è stato realizzato un ulteriore momento di riflessione, questa volta in forma di “panel”, aperto ad alcuni esperti di fama nazionale (tra cui il Prof. Valerio Onida, il Prof. Alfonso di Giovine, il prof. Enrico Grosso, il prof. Carlo Fusaro) con i quali approfondire i temi della Carta Costituzionale. Il “panel” si è svolto alla presenza di diverse isituzioni regionali e provinciali e alla presenza degli abitanti di Bertesseno.
Guarda la GalleryFermarsi a Bertesseno…perché il verde fa sperare
La rassegna 2007 ha preso le mosse dal tema del “verde”; nel primo triennio di attività del Centro Permanente di Cultura dei Valori Civili di Bertesseno si era infatti deciso che si sarebbe dedicata la prima annualità (il 2006) al “bianco”, la seconda (il 2007) al “verde” e la terza (il 2008) al “rosso”.
I colori della bandiera nazionale sono chiaramente stati assunti in un senso metaforico, che si contestualizza, tuttavia, nella realtà del luogo: Bertesseno è un paese ricco di fontane e dunque il bianco rappresenta la trasparenza dell’acqua, ma anche l’onestà morale, la capacità di guardare alla storia, se non in modo obiettivo, almeno cercando di comprendere gli uni le ragioni degli altri.
Bertesseno è immersa nel verde dei prati e dei boschi, ma il verde simboleggia anche l’ambiente in generale, non solo in quanto luogo fisico, che nella sua bellezza incontaminata merita rispetto e attenzione, ma soprattutto in quanto elemento da cui sono scaturiti una storia e un sapere, in cui è radicato il nostro presente.
Bertesseno, infine, è stata teatro di importanti eventi nel corso della guerra di Liberazione; il rosso simboleggia il fuoco della passione che ha animato chi ha combattuto per la libertà, ma anche la forza interiore di chiunque creda e porti avanti i grandi valori ideali. Il tema del rosso, non a caso, verrà sviluppato proprio nel corso del 2008, in cui ricorre il sessantennale dell’entrata in vigore della Costituzione Italiana.I nostri spettacoli
Una passeggiata per una strada comoda e ombreggiata che attraversa i verdi prati di Bertesseno e, per un breve tratto, nel bosco. Una passeggiata teatrale verso una merenda nei campi.
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La Donna degli Orti
Siamo in un vecchio borgo disabitato, in montagna. Ci sono molte case, per lo più diroccate. Solo una casa è viva: ci sta una donna non più giovane. E’ nata lì, è sempre vissuta lì e non intende affatto andarsene. Non ha più nessuno, ma ha un piccolo universo personale che l’ascolta e che lei sente vivere e parlare.
Guarda la GalleryFermarsi a Bertesseno…perché il rosso è passione
dal comunicato stampa:
Il sipario si aprirà, sulle piazze e nei cortili della borgata, alle ore 21.00, subito dopo la merenda sinòira, aperta al pubblico, che potrà essere prenotata in loco. Alla rappresentazione, insieme con gli attori, i musicisti e i ballerini di professione parteciperà il gruppo che ha aderito al laboratorio teatrale stanziale, coordinato da Claudio Montagna.Fratelli d'Italia
Su solidarietà nazionale, guerre e lotte per la libertà, condivisione del bene pubblico, trasformazione dell’istruzione e riforme della scuola, identità e differenze culturali, le arti popolari e i dialetti. Chiaroscuri dell’Unità d’Italia.
Come ai tempi non facili della Commedia dell’Arte, 5 compagnie, 5 prime teatrali ognuna realizzata sul posto in 2 giorni di lavoro per contenere i costi della produzione. Una sfida e un confronto su originalità, adeguatezza, tempestività, qualità. Una giuria. Un premio.
• Le Compagnie conoscono soltanto i titoli e una bibliografia di riferimento. I temi degli spettacoli vengono assegnati a ognuna la mattina del primo giorno.
• Sono monitorate da una giuria. Il pubblico può assistere e intervenire nella preparazione.
• Vince chi mette in scena lo spettacolo migliore, più attinente al tema, più ricco di pezzi di qualità.
Il progetto è promosso dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino e dal Comune di Viù con il sostegno della Compagnia di San Paolo che ha selezionato l’iniziativa nell’ambito dell’edizione 2010 del bando “Arti Sceniche in Compagnia”.Gli Spettacoli
9-10 LUGLIO Maigret & Magritte (improvvisazione, canto, musica, danza, teatro sociale): “CUORE DI MAESTRO”, Regia di Emilio Locurcio
16-17 LUGLIO Cochlea teatro (macchine teatrali, teatro per giovani e per ragazzi): “DISOBBEDIENZA”, Regia di Antonio Palese
30-31 LUGLIO Cirko Vertigo (contaminazioni tra arti circensi e teatro): “NON SO CHI SEI”, Regia di Paolo Stratta
6-7 AGOSTO C.A.S.T. (fuori concorso. Teatro civile e popolare, musica e ballo): “PIZZA E POLENTA”, Regia di Claudio MontagnaViva l'Italia
31 luglio – 13 agosto 2011: 5 date per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia
Il linguaggio teatrale con la musica e la danza è il filo conduttore di Viva l’Italia, rassegna ideata dal Comune di Viù in collaborazione con CAST e con il contributo della Compagnia di San Paolo, per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia nei borghi delle Valli di Lanzo.
Linguaggi artistici di straordinaria potenza evocativa si intrecciano per proporre al pubblico un percorso di attenta riflessione sulle situazioni, gli scopi e i valori che accompagnarono la più importante trasformazione della nostra Patria.Il Calendario
Lo spettacolo Naufragi di Controluce, il 31 luglio al Teatro di Bertesseno, è un gioco di immagini che accompagna l'accadere di un'emozione musicale, un viaggio di impalpabili presenze-ombre che dischiudono i mondi fantastici del mito e del ricordo.
A Usseglio e a Bertesseno, la compagnia CAST presenta la nuova produzione Luisin (il 6 e il 7 agosto), ispirata ad un canto popolare lombardo per ripercorrere la storia della seconda guerra di indipendenza italiana (1859).
La Compagnia Erika de Crescenzo in collaborazione con Barbara Altissimo va in scena a Bertesseno con Il Monologo della Regina, per narrare in chiave metaforica tra danze e musiche dal vivo le vicende dell’Italia (12 agosto).
La rassegna si chiude domenica pomeriggio 13 agosto a Lemie con un appuntamento rivolto alle famiglie: lo spettacolo In mezzo al mare della compagnia Stilema, con racconti e musica, è un invito a guardare e a costruire insieme il futuro.
Claudio Montagna, direttore artistico di CAST, sintetizza così lo spirito di Viva l’Italia: “Un percorso a tappe, dalla musica colta al teatro d’ombre al teatro-danza, per considerare quello che accadde 150 anni fa, perché accadde, quali ne furono le conseguenze. Divertimento e contemplazione. Per capire insieme e per crescere”.Quanto Costa la felicità
21 luglio – 18 agosto: una rassegna teatrale e musicale sulla relazione tra economia e benessere
Dopo aver riflettuto, attraverso le rassegne del 2010 e del 2011 su come si è arrivati alla formazione dello Stato Unitario, ci è parso quest’anno importante ragionare su come l’Italia sia andata a inserirsi nel consesso delle nazioni europee, su che cosa ciò abbia significato sul piano dell’allargamento degli orizzonti culturali e su quali difficoltà economiche, sociali, individuali tale inserimento abbia comportato.
Obiettivo della rassegna 2012 è quello di soffermarsi, attraverso una pluralità di linguaggi, sugli orizzonti e sugli squilibri che si sono aperti nel momento in cui l’Italia si è affacciata e integrata in una realtà più grande, sulle suggestioni culturali che ne sono nate, sulle difficoltà che scaturiscono, soprattutto oggi, dal far parte di un tessuto politico più vasto: nuove povertà originate dalla ricchezza mal distribuita, omologazione, insicurezza legata a presenze non sempre ben integrate.
Gli spettacoli suggeriranno riflessioni sui valori da difendere e sul diritto alla felicità da riconquistare, attraverso un rapporto più autentico con il bene e il bello; in fondo, il malessere odierno potrebbe innescare una fortunata rigenerazione, liberandoci dal sovrappeso di un consumismo sterile e dannoso e aiutandoci a ritrovare quella dimensione universale che l’arte da sempre respira.Le 5 date in cartellone:
4 agosto (Viù Parco villa Franchetti) C.A.S.T. presenta “Soltanto un bacio ti potrà svegliare” per la regia di Claudio Montagna
5 agosto (Teatro di Bertesseno di Viù) “Verso sera all’improvviso” – pomeriggio/sera musical-teatrale a cura di C.A.ST.
17 agosto (Teatro di Bertesseno di Viù) La compagnia Milo e Olivia presenta “Kolòk” spettacolo di arte circense.
18 agosto (Teatro di Bertesseno di Viù) Alberto Pagliarino presenta “Pop Economy” una produzione del Teatro Popolare Europeo e Banca Popolare Etica.