Re.Te 2005
Nella stagione 2005 si è lavorato sul tema dell'emigrazione dalla Valle all'inizio del 900 attraverso incontri pubblici, serate spettacolari, rassegne e la prima Festa Festival che ha ospitato, tra gli altri, la nuova produzione della compagnia dal titolo “Il ladro di rintocchi”.
Un delicato e divertente racconto che narra di un giovane che deve partire, lasciare la sua casa e desidera portare con sé la cosa più cara della sua terra.
La storia tratta i temi delle radici, dei ricordi, della nostalgia e della speranza e sono stati in parte presentati e suggeriti dagli stessi abitanti delle valli.
“…ma poi cosa importa!? Quale importanza può mai avere tornare ricchi o povero … o non tornare affatto! La vera meta di un viaggio è quella di partire… L’Argentina è un sogno, l’Argentina è Atlantide… quello che importa davvero è trovarlo, il coraggio, di partire… di provarci… E poi non sono mica solo laggiù… ce n’è un sacco di piemontesi a far fortuna in quelle terre… e io non partirò senza nulla. Dentro il cuore c’è la speranza di tornarci quassù, su queste montagne… tornarci e cambiarle, tutto dovrà essere più bello… e con me, porterò via il ricordo di ciò che mi ha reso quello che sono, gli odori di queste valli… il sapore delle mele appena sfornate, la freschezza dell’acqua sorgiva… ma soprattutto la campana! Quella vecchia campana che ha scandito ogni attimo della mia vita… dal giorno in cui sono nato alla mia prima comunione… la sua musica allegra della festa, i suoi tristi rintocchi in memoria di Giacomo e Carlo… che sono rimasti laggiù, in fondo al mare…La campana verrà con me".
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