2014 - Ognuno ha la sua legge uguale per tutti
Giudichiamo. E condanniamo.
Sovente, le nostre condanne sono tremende: la gogna, l’esilio, l’ergastolo, la forca. Ma la
legge alla quale facciamo riferimento è la Legge dello Stato?
Assolviamo, anche: la Legge dello Stato sarebbe sempre d’accordo?
Quattro serate dove si incontrano un gruppo di detenuti e un gruppo di studenti universitari e di alcuni prossimi alla maturità.Ognuno mette in scena brevi storie di illeciti che l’altro gruppo, senza averle conosciute prima, dovrà condannare o assolvere, anzi, diviso in due fazioni contrapposte, condannare e assolvere.Questo, per constatare quanto i giudizi soggettivi siano rischiosi perché, nonostante le differenze, si equivalgono nell’essere parziali.
Quattro serate - il 25-26-27-28 novembre presso il teatro della Casa Circondariale di Torino - per mettere a confronto le ragioni di chi condanna, quelle di chi assolve, il punto di vista del pubblico e le leggi dello Stato, anche alla luce degli inattesi risultati di un questionario elaborato nell’ambito di una ricerca condotto dalla Cattedra di Sociologia Giuridica dell’Università di Torino. "Ognuno ha la sua legge uguale per tutti" è stato proposto a Torino il 25 febbraio al Piccolo Regio nell'ambito del convegno "Guardiamoci dentro", promosso dalla Compagnia di San Paolo; 26 marzo 2015 presso l'Aula Magna del Campus Luigi Einaudi e il 14 marzo 2015 presso l'Aula Magna del Palazzo di Giustizia Bruno Caccia.
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Comunicato stampa (novembre)