Il teatro sul cyberbullismo vince il concorso la Birba
Il Liceo Statale Domenico Berti è stato il primo classificato alla nona edizione al concorso “La Birba” sui temi della Prevenzione. Lo spettacolo, nato dal laboratorio teatrale condotto durante l’anno scolastico 2015/2016 dall’attore e formatore Franco Carapelle di Teatro e Società, ha affrontato il tema del cyber bullismo ed è stato rappresentato il 6 giugno all’Educatorio della Provvidenza, il 7 giugno al Cecchi Point di Torino.
Ecco la motivazione della giuria:
“Come i migliori percorsi teatrali, è evidente che lo spettacolo è stato il punto di arrivo di un percorso educativo portato avanti con impegno da parte degli studenti e con competenza da parte di chi li ha seguiti.
La giuria ha apprezzato l’efficacia della riflessione proposta, che ha toccato i temi molto attuali delle dinamiche di gruppo, del conflitto e dell’esclusione. Ottima espressività e interpretazione degli studenti che hanno affrontato con equilibrio la naturale paura del palcoscenico ed il confronto con il pubblico dei compagni”.
Il laboratorio teatrale ha coinvolto un gruppo pluriclasse di 16 studenti (14-15 anni) in 20 incontri di un'ora e trenta minuti cadauno che si sono tenuti il martedì pomeriggio, al di fuori dell’orario scolastico.
«Le modalità erano relative al teatro d'improvvisazione, come del resto tutti i nostri laboratori teatrali.
Verso la metà del laboratorio, in accordo con la prof.ssa Carla Baracco, referente del progetto teatrale, abbiamo proposto l’iscrizione al concorso, pur senza un’idea precisa dello spettacolo. L’azione ha dato un impulso alle idee e dal 12° incontro è maturata l'idea di costruire e ideare uno spettacolo che trattasse la tematica del cyberbullismo e degli amici veri e quelli finti.
Lo spettacolo era costituito da tre gruppi di giovani: i "normali"; i "bulli"; gli "snob" protagonisti di una storia di cyberbullismo nei confronti di una ragazza del gruppo. Una storia sventata da un ragazzo venuto a conoscenza dell'inganno che il gruppo delle “bulle” stava procurando alla sua amica. La sua decisione di rompere il silenzio e la complicità ha aiutato tutti a riflettere sull’importanza della “normalità” nei rapporti, fatta di sincerità e rispetto.
Una particolare menzione per il gruppo di giovani attori è da segnalare per l’impegno, a iniziare dalla presenza e puntualità con cui hanno preso parte al percorso, e per la capacità di stare insieme e di confrontarsi, portando a termine un progetto.
«La tranquillità e “luminosità” con cui hanno presentato il loro lavoro al pubblico – spiega Franco Carapelle - è sicuramente il risultato che ciascuno di loro ha raggiunto».