
Teatro e relazioni
Il progetto permanente di laboratorio teatrale è promosso dalla Direzione della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” (ex “Le Vallette”) ed è stato sostenuto dal 1993 dall'Assessorato alla Cultura della Città di Torino.
Da sempre diretto da Claudio Montagna, con la conduzione dei laboratori teatrali di Franco Carapelle di Teatro e Società, oggi è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo.
Si svolge curando regolari attività di laboratorio con i detenuti e culmina con eventi teatrali aperti al pubblico, finalizzati all'incontro tra detenuti e società civile.
Dal 2013 la collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino - Cattedra di Sociologia del Diritto del prof. Claudio Sarzotti - ha dato il via al laboratorio con gli studenti iscritti al primo anno.
Nel 2017, nell'ambito del progetto “IL TEATRO PER UN DIALOGO TRA I DETENUTI E I CITTADINI SUL VALORE DEGLI AFFETTI” sarà proposto l'evento teatrale il 9-10-11-12-15-16 maggio 2017 - ore 21.00 - presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.
METÀ
MEDITAZIONI SUL CANTICO DEI CANTICI
Una rappresentazione ispirata ai temi dell’affettività in carcere
9-10-11-12-15-16 maggio 2017 presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino
Con la partecipazione di un gruppo di detenute e detenuti della Casa Circondariale
e del Primo Liceo Artistico di Torino - Sezione Carceraria
LABORATORI
Teatro: Franco Carapelle – Teatro e Società
Canto e recitazione corale: Nicoletta Fiorina e Giovanni Ruffino
Acrobatica e espressione corporea: Marcello Piras
Coordinamento registico di Claudio Montagna
Collabora la cattedra di Filosofia del Diritto del prof. Claudio Sarzotti del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino
Prenotazioni dal 13 marzo al 7 aprile 2017
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INVITO
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RASSEGNA STAMPA
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APPROFONDIMENTI
Teatro e Carcere, Un video per capire
Ho visto Suzanne
Spettacolo dei detenuti della sezione Prometeo, rappresentato cinque volte nel cortile interno del Padiglione A della Casa Circondariale "Lo Russo e Cotugno" di Torino.
Lo spettacolo è il momento conclusivo del ciclo di incontri realizzati da "Teatro e Società" - sotto la direzione di Claudio Montagna- sui temi della detenzione. Parla del mentire: più che sul mentire per vivere, sul mentire per sopravvivere senza lottare, per la gran paura che, tutti, liberi e ristretti, abbiamo della lotta.
Film di Davide Ferrario - Giugno 2005

Teatro e Carcere, Per approfondire:
Le attività, i progetti, le realizzazioni dal 1993.
Produzioni "Teatro e Carcere": Photo Gallery
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Le altre facce della medaglia
Domande e risposte sul carcere attraverso il teatro, per approfondire e confrontare punti di vista sulla normativa carceraria, a quarant’anni dall’approvazione della legge di riforma penitenziaria.
Il dialogo si apre tra gli spettatori, che interrogano con domande scritte, e un gruppo di detenuti che risponde ideando scene con tecniche dell’improvvisazione teatrale.
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Ognuno ha la sua legge uguale per tutti
Un gruppo di 15 detenuti del Padiglione A e un gruppo di 15 studenti universitari della Facoltà di Giurisprudenza e degli Istituti di scuola Media Superiore di Torino porteranno al centro della scena le ragioni di chi condanna, quelle di chi assolve mettendole a confronto con le leggi dello Stato e con il punto di vista del pubblico.
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CICATRICI E GUARIGIONI
Vittime e autori di reati s'incontrano in scena mettendo a confronto le ferite del corpo e dell’anima di chi è vittima con gli autori di reati.
Un esperimento di giustizia riparativa che utilizza, per la prima volta, la funzione del teatro con l’obiettivo di ricucire lo “strappo sociale” originato da ogni reato.
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Lo scimmione e la tartaruga
Il titolo dello spettacolo è dovuto a una parabola di origine africana, raccontata e messa in scena dai detenuti durante l’allenamento teatrale.
Vi si racconta di una tartaruga più volte derubata da una scimmia.
Decide di chiederle spiegazioni e l’invita a pranzo dove, insieme, mangeranno le stesse banane che erano oggetto del furto.
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Astuzia del Muro
“Davanti a me c’è un muro, ma non mi rassegno” è stata l’affermazione di uno degli attori, dalla quale ha avuto origine questo spettacolo.
“Anche i sogni ci fregano” ha detto uno, qualche tempo dopo.
Su questo ci siamo soffermati a lungo: sognare o non sognare?
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Teatro di Guerra
La vita è una lotta. Contro una quantità di mali che la vita stessa, da sempre, porta con sé: la malattia, la fame, l’incomprensione, la fatica...
Teatro di Guerra racconta di coloro che a questa lotta non prendono parte perché non vogliono oppure non possono, per paura, per debolezza, per solitudine, e che si limitano a fingere di lottare: finto filo spinato, finte trincee, finti allenamenti…
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Tagliare la corda
Lo spettacolo narra del viaggio della vita. La meta è un grande tesoro. Il viaggio per raggiungerla, come sempre, è irto di pericoli.
La vita è così, siamo soli, su una nave, in mezzo al mare in burrasca. Non proprio soli, in compagnia di altri viaggiatori come noi.
Qualcuno però, può decidere un viaggio alternativo, a volte contro gli stessi propri compagni di viaggio.
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2007